Non c’è chi non conosca la cassata sicliana, dolce sublime e opulento, lieve come un macigno, pittato come un’anziana nobildonna londinese. Ma quanti sono, anche tra i siciliani di Milano, i conoscitori della cassata alla eoliana? Pochissimi, scommettiamo. A meno che non abbiano provato quella di Gianni Albanese, calabrese di mamma siciliana, che gestisce con viscerale passione questa pasticceria di quartiere. La versione eoliana è priva di glassa e di canditi. Ricotta, pandispagna, profumo di liquore e granella di pistacchi: è una cassata in dhésabillé, più fresca, candida e seducente. È la Lolita delle cassate. Ma senza drammi né peccati. Bilancia a parte.
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